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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 06/8/2011 - Rifiuti, la differenziata non è un tabù


 comuni del Lodigiano si dimostrano mediamente sensibili al tema del riciclaggio, con dati in continuo progresso
Rifiuti, la differenziata non è un tabù
Due comuni su tre oltre il 60%, Lodi migliora ma è solo al 45%
 

 

È un obiettivo comune a tutti i centri italiani, piccoli o grandi che siano: entro la fine del 2011, il 60% dei rifiuti solidi urbani deve essere differenziato. Un traguardo impossibile? Non per la nostra Provincia: stando ai dati forniti dai 61 comuni del territorio, sono ben 40 – ovvero due terzi - quelli in linea con la direttiva, attestati oltre la soglia del 60% già dal 2009, mentre i dati parziali del 2010 parlano di 33 comuni in linea su 41 censiti. Al primo posto nel 2010 c’è Santo Stefano, con un brillante 76,31%, ancora più notevole se si considera che nel 2009 la raccolta differenziata non raggiungeva il 67%. Completano il podio Cornovecchio (75,30%) e Caselle Landi (74,87%). Bisogna invece scendere fino alla quarantesima posizione per incontrare il nome del capoluogo: con il 45% di rifiuti differenziati, la performance di Lodi è ben lungi dal potersi definire brillante, peggio di lei (fuori provincia ma lodigiana d’adozione) San Colombano (42,08%). In un solo anno la classifica dei “comuni ricicloni” è mutata radicalmente: basta confrontare i dati del 2010 con quelli racchiusi nel rapporto pubblicato dallo Sportello Osservatorio Rifiuti lo scorso ottobre, relativi all’anno 2009, per rendersene conto. Allora al primo posto c’era Cornegliano Laudense (71%), oggi in quinta posizione, seguito da Mulazzano e Graffignana, scesi rispettivamente al sedicesimo e all’ottavo posto. Tra i peggiori Borgo San Giovanni (29%, non disponibili i dati del 2010) e Lodi (41%), a cui tuttavia va riconosciuto il merito di essere cresciuta in un anno di 4 punti percentuali. Leggendo trasversalmente le pagine del rapporto, suddiviso in tante schede quanti sono i comuni della provincia, è possibile individuare altri criteri di eccellenza, a seconda del dato preso in considerazione. Per esempio: quali sono i comuni che raccolgono i maggiori quantitativi dei vari materiali che finiscono nei cassonetti della differenziata? I più bravi a raccogliere il vetro sono i cittadini di Mulazzano (34 kg per abitante all’anno), a Codogno vivono i maghi della carta (69 kg), Casalmaiocco è specialista in plastica (72 kg) e Sordio nei rifiuti organici (76 kg); a Pieve Fissiraga il primato per il maggior quantitativo di rifiuti verdi raccolti (146 kg). Il rapporto dell’Osservatorio riporta in tabella anche i dati relativi al 2008, che se confrontati con quelli del 2009 ci dicono quali comuni hanno migliorato la propria performance e quali invece sono rimasti al palo. I centri che hanno maggiormente incrementato il quantitativo di rifiuti differenziati prodotti sono la piccola Orio Litta (+72%), Mulazzano (+20%) e Galgagnano (+18%), mentre Cavacurta e Meleti hanno seguito il passo del gambero e sono scesi in un anno di 13 punti percentuali. Plastica, vetro, carta e materiali organici: di norma i differenti materiali vengono conferiti dalle varie società incaricate della raccolta dei rifiuti nei diversi impianti per il riciclaggio presenti sul territorio (vedi box a lato), oppure sono gli stessi cittadini che li portano nelle piazzole ecologiche. Sempre che ce ne sia una: nel 2009 Cornovecchio, Maccastorna, Meleti e Terranova dei Passerini non avevano un’area ecologica entro i loro confini e si appoggiavano a quelle dei paesi vicini; i primi tre conferiscono a Maleo ancora oggi. E i costi? Il comune in cui il costo procapite dell’intera gestione dei rifiuti è più alto è Pieve Fissiraga (138,81 euro per abitante nel 2009), il più basso Orio Litta (54,20 euro). La stangata più pesante l’anno presa gli abitanti di Sant’Angelo Lodigiano, che nel 2009 hanno dovuto sborsare il 47.99% in più rispetto all’anno precedente, mentre a Secugnago i costi sono scesi di oltre il 17%, la diminuzione più consistente di tutto il territorio. Silvia Canevara

 

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